Flux européens

Diritti dei minori e immigrazione

Aldricus - dim, 05/22/2016 - 08:00

Minori e immigrazione: quali diritti?, a cura di Caterina Fratea e Isolde Quadranti, Edizioni Scientifiche Italiane, 2015, ISBN: 9788849531008, pp. XIV+186, Euro 21.

Il volume, di cui è disponibile qui il sommario completo, affronta fra gli altri, con uno scritto di Maria Caterina Baruffi (Univ. Verona), i profili internazionalprivatistici della protezione dei minori, segnatamente alla luce della Convenzione dell’Aja del 19 ottobre 1996 sulla competenza il riconoscimento la legge applicabile l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e protezione dei minori.

Ulteriori informazioni a questo indirizzo.

Una selezione di scritti di Bruno Nascimbene raccolti dagli allievi

Aldricus - sam, 05/21/2016 - 08:00

Un percorso tra i diritti – Scritti scelti di Bruno Nascimbene, Giuffrè, 2016, pp. XII + 806, ISBN: 9788814213946, Euro 95.

La raccolta è divisa in quattro sezioni, una delle quali è dedicata al Diritto internazionale privato e processuale nella dimensione europea.

L’indice completo può leggersi qui. Maggiori informazioni a questo indirizzo.

Pluralismo giuridico e conflitti di leggi: Horatia Muir Watt all’Università Bocconi

Aldricus - ven, 05/20/2016 - 14:00

Nella cornice del ciclo di seminari Hybrid Legal Regimes, il Dipartimento di Studi giuridici dell’Università Bocconi di Milano ospita, il 25 maggio 2016, un incontro dal titolo Jurisprudence Unconfined: Legal Pluralism and the Conflict of Laws.

Dopo un’introduzione di Yane Svetiev (Univ. Bocconi), interverrà Horatia Muir Watt (SciencesPo), a cui si affiancheranno, come discussants, Alexis Galan e Kellen Trilha Schappo (Univ. Bocconi).

Le conclusioni sono affidate a Paola Mariani (Univ. Bocconi).

Maggiori informazioni a questo indirizzo.

Un incontro sugli accordi di proroga della competenza nel contenzioso dei contratti internazionali

Aldricus - ven, 05/20/2016 - 08:00

Si intitola Le clausole di scelta del foro nei contratti internazionali un incontro formativo in programma a Torino il 10 giugno 2016, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Torino, con l’Union Internationale des Avocats e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.

Gli interventi, preceduti da una relazione di Margherita Salvadori (Univ. Torino), sono affidati ad esponenti di studi legali di diversi paesi europei, sotto la moderazione di Paolo Lombardi (Studio legale ELEXI).

Il programma completo e maggiori informazioni si trovano qui.

No need to feel stunned. The CJEU in Taser.

GAVC - ven, 05/20/2016 - 07:07

When my tweets on the CJEU are not followed quickly by a blog post, assume I got snowed under. Or that other developments require more immediate analysis. Taser, Case C-175/15, is easily dismissed perhaps as not all that stunning or shocking (puns abound), yet as often, it is worthwhile highlighting what the case does not answer, rather than what it did elucidate.

Taser International, whose seat is in the United States, entered into two non-exclusive distribution agreements with Gate 4. Under those agreements, Gate 4 and its administrator, Mr Anastasiu, undertook to assign to the other contracting party the Taser International trade marks which they had registered, or for which they had applied for registration, in Romania.

Following Gate 4’s and Mr Anastasiu’s refusal to fulfil that contractual obligation, Taser International brought an action before the District Court, Bucharest. Regardless of the existence in those contracts of clauses conferring jurisdiction on a court situated in the US, Gate 4 and Mr Anastasiu entered an appearance before the Romanian court without challenging its jurisdiction. The Court ordered them to undertake all the formalities necessary for the registration of the assignment.

The appeals court seeks clarification as to whether the Brussels I Regulation is applicable to the dispute before it, since the parties elected, for the resolution of their disputes, the courts of a third country. The referring court considers that such a clause conferring jurisdiction on a third country may, for this reason alone, preclude the tacit prorogation of jurisdiction under Article 24 (Article 26 in the Brussels I Recast)

On the assumption, however, that that latter rule is applicable, the referring court seeks to ascertain whether it should, nevertheless, decline jurisdiction on another ground. It also queried whether the exclusive jurisdictional rules of Article 22 are applicable: does a dispute concerning an obligation to assign a trade mark, likely to result in a registration under national law, fall within paragraph 4 of that article.

The CJEU firstly recalled its finding in C-111/09 CPP Vienna Insurance Group: choice of court made per Article 23 (now Article 25) Brussels I, can be overruled by voluntary appearance. The latter in that case simply acts as an amended choice of court. In Taser (at 24) the court now adds that this applies also if that initial choice of court was made ex-EU. The deliberate, later choice, remains a deliberate choice. The Court makes no reference to discussions e.g.  in the context of Gothaer, whether the Brussels I Regulation at all should be concerned with choice of court ex-EU or should be entirely indifferent. Arguably, in the Recast Regulation, there is consideration for choice of court ex-EU, in particular in recital 24 combined with Article 33.

Intellectual property lawyers will be disappointed with the Court’s answer to the issue of whether trade mark assignment falls within Article 22(4) [now 24(4)]: Romanian courts in any event had jurisdiction. (at 29).

Plenty left open, therefore. Geert.

(Handbook of) European private international law, 2nd ed. 2016, chapter 2, heading 2.2.6.7, heading 2.2.7 .

St Ives or Saint Erwan. Patron Saint of lawyers.

GAVC - jeu, 05/19/2016 - 07:07

Happy Saint’s day to all fellow lawyers. Whatever Faith or non-Faith we profess, Dean Wigmore’s 1936’s paper is worth a read.

Geert.

Ach no! CJEU distinguishes rather than extinguishes its Preussen Elektra case-law in Germany v EC. State aid for renewable energy.

GAVC - mer, 05/18/2016 - 12:16

The rather long judgment in T-47/15 Germany v Commission is neatly summarised by the CJEU here. I have reported before on both the State Aid and the free movement implications of the Court’s seminal findings in Preussen Elektra. In current case, the Court essentially upholds the EC’s finding of the more recent German regime amounting to illegal State aid and incompatibility with the Internal Market – in contrast with its earlier findings in Preussen Elektra.

Disappointingly, Preussen Elektra was distinguished rather than its merits called into question. Rather like Advocate-General Bot I stubbornly insist that Preussen Elektra is bad case-law and I continue to call upon the Court to scrap its findings in same.

Geert.

La settima edizione del manuale di Sergio Carbone (e Chiara Tuo) sul regime europeo della giurisdizione e della efficacia delle decisioni in materia civile e commerciale

Aldricus - mer, 05/18/2016 - 08:00

Sergio Carbone, Chiara Tuo, Il nuovo spazio giudiziario europeo in materia civile e commerciale – Il regolamento UE n. 1215/2012, 7a ed., Giappichelli, 2016, pp. XII + 428, ISBN: 9788892103436, Euro 39.

[Dall’indice del volume] Capo I. L’evoluzione della disciplina dello spazio giudiziario europeo e il suo àmbito di applicazione. – Capo II. I criteri di distribuzione di competenza giurisdizionale nello spazio giudiziario europeo. Il foro generale e i fori speciali. – Capo III. In particolare, i fori speciali delle domande connesse e delle controversie riguardanti i contraenti deboli. – Capo IV. I fori esclusivi. – Capo V. I fori delle misure cautelari e i criteri di coordinamento dell’attività giurisdizionale. – Capo VI. La libera circolazione (in particolare gli effetti e i controlli) dei provvedimenti giurisdizionali nello spazio giudiziario europeo.

Maggiori informazioni a questo indirizzo.

L’industria della moda nell’Unione europea: una Summer School a Verona

Aldricus - mar, 05/17/2016 - 08:00

Il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Verona organizza una Summer School su L’industria della moda nell’Unione europea dal 20 al 25 giugno 2016. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Univr Fashion Week” co-finanziato dall’Unione europea come Modulo Jean Monnet 2015-2018, coordinato da Maria Caterina Baruffi.

La Summer School è finalizzata ad un approfondimento, sotto un profilo europeo e internazionale, di temi di interesse per il settore della moda, quali proprietà intellettuale, diritto della concorrenza, contrattualistica, responsabilità sociale d’impresa e management. Le lezioni e i workshops, tenuti da docenti universitari, professionisti ed esperti di innovazione e consulenza manageriale, intendono fornire ai partecipanti competenze spendibili per una attività professionale nell’industria della moda.

Il corso si rivolge a laureati, giovani professionisti, avvocati e praticanti, nonché a studenti dell’ultimo anno delle lauree magistrali in discipline giuridiche ed economiche.

Il programma dell’edizione 2016 è disponibile qui.

Il termine per l’iscrizione è il 15 giugno 2016. Per maggiori informazioni su iscrizioni e accreditamenti, consultare questa pagina.

Le Sezioni unite su un caso di responsabilità genitoriale comportante un’ipotesi di litispendenza con uno Stato extra-europeo

Aldricus - lun, 05/16/2016 - 08:00

Nell’ordinanza 18 marzo 2016 n. 5420, le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno dichiarato l’insussistenza della giurisdizione italiana rispetto a un giudizio proposto ai sensi dell’art. 333 del codice civile dalla madre di un minore, cittadina italiana, per l’adozione di provvedimenti limitativi della potestà genitoriale del padre, cittadino francese, alla luce di comportamenti che sarebbero stati tenuti da quest’ultimo in pregiudizio del figlio.

La Corte è giunta a questa conclusione sulla scorta di un ragionamento in cui si intrecciano, secondo un filo logico che non è del tutto agevole dipanare, considerazioni legate — per l’appunto — alla giurisdizione del giudice italiano e considerazioni legate alla previa pendenza della medesima causa di fronte a un giudice straniero.

Il padre, autore del regolamento preventivo di giurisdizione con cui le Sezioni unite sono state chiamate a pronunciarsi sul caso, aveva rilevato, in effetti, che, al momento dell’instaurazione del procedimento italiano risultava pendente negli Stati Uniti un procedimento di divorzio fra sé e la madre, nell’ambito del quale erano stati adottati dei provvedimenti non definitivi in tema di responsabilità genitoriale, comportanti, in particolare, l’autorizzazione della madre a trasferirsi in Italia con il figlio.

Nell’ordinanza, le Sezioni unite si preoccupano innanzitutto di dichiarare la proponibilità del regolamento di giurisdizione “in ragione della pendenza presso un paese extraeuropeo del giudizio tra i genitori sull’affidamento del minore”.

Impostato il ragionamento sui binari della litispendenza, i giudici del Supremo Collegio osservano che la questione del coordinamento fra il procedimento italiano e quello statunitense non trova la sua disciplina nel regolamento n. 2201/2003 relativo alla competenza giurisdizionale e all’efficacia delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale (Bruxelles II bis), dato che la fattispecie interessa un giudizio instaurato in uno Stato estraneo all’Unione europea.

La norma che viene in rilievo è semmai, per la Corte, l’art. 7 della legge 31 maggio 1995 n. 218, di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato, ai sensi del quale “quando, nel corso del giudizio, sia eccepita la previa pendenza tra le stesse parti di domanda avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo dinanzi a un giudice straniero, il giudice italiano, se ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetto per l’ordinamento italiano, sospende il giudizio”.

Il procedimento statunitense, osserva il Supremo Collegio in funzione di quanto stabilito nell’art. 7 della legge, ha avuto inizio prima di quello italiano ed è tuttora pendente.

Solo a questo punto, la Corte rileva che, alla data dell’introduzione del giudizio italiano, il minore non aveva ancora stabilito la sua residenza abituale in Italia. Si osserva infatti nella motivazione che, a fronte di un ricorso ex art. 333 del codice civile proposto nel settembre 2014, “non viene riferito alcun episodio concreto” che segnali il continuativo svolgimento della vita personale del piccolo in Italia, dove solo nel dicembre 2014 ne è stato autorizzato dal giudice statunitense il trasferimento con la affidataria.

Sulla base di tutto quanto precede, le Sezioni unite concludono nel senso della carenza di giurisdizione del giudice italiano.

Vale la pena di aggiungere che le Sezioni unite potrebbero presto tornare ad occuparsi dell’applicabilità e degli effetti del regime comune della litispendenza rispetto a una situazione ricompresa (ai fini della giurisdizione) nella sfera applicativa del regolamento Bruxelles II bis, e sulla configurabilità della relativa questione come questione di sospensione necessaria del procedimento o come questione di giurisdizione, anche alla luce di quanto rilevato dalle stesse Sezioni unite (ma in relazione alla diversa previsione contenuta nell’art. 27 del regolamento n. 44/2001) in precedenti occasioni (come l’ordinanza 8 giugno 2011 n. 12410).

Come segnalato da Marina Castellaneta nel suo blog, la Sesta Sezione della Corte, con ordinanza 2 maggio 2016 n. 8619, ha infatti sollecitato il Presidente a investire del problema le Sezioni unite ai sensi dell’art. 374 del codice di procedura civile, in ragione della particolare importanza della questione di massima in discussione.

Il primo fascicolo di European Papers

Aldricus - dim, 05/15/2016 - 08:00

È disponibile il fascicolo inaugurale di European papers, un quadrimestrale on-line in lingua inglese frutto di un progetto che coinvolge studiosi del diritto dell’Unione europea provenienti da diversi paesi d’Europa.

La rivista si propone di trattare i temi afferenti al diritto dell’Unione europea, nei diversi profili della dimensione costituzionale dell’Unione europea, del mercato interno e della libertà di circolazione delle persone, dell’integrazione europea attraverso i diritti umani, della dimensione internazionale dell’integrazione europea e delle politiche dell’Unione relative allo spazio di libertà sicurezza e giustizia. In quest’ultimo ambito si inserisce la trattazione delle questioni collegate al diritto internazionale privato dell’Unione europea.

[Dal manifesto della Rivista] – Quaderni europei è l’espressione di un progetto culturale: nelle intenzioni dei suoi fondatori, essa intende costituire un luogo di riflessione sull’integrazione europea come strumento per la creazione di una nuova comunità politica. … [L]a realizzazione di un progetto culturale sul tema dell’integrazione europea comporta la necessità di riconciliare esigenze apparentemente antitetiche: da un lato, la pressante esigenza di rimeditare le categorie fondamentali di analisi dell’integrazione europea; d’altro lato, quella di seguire l’incessante dibattito che fluisce, da una varietà di fonti, su tali temi. … L’ispirazione ideale di Quaderni europei è unicamente di carattere metodologico. Essa intende offrire uno spazio pubblico nell’ambito del quale le varie ipotesi sul processo d’integrazione europeo possano essere sottoposte a vaglio critico e al dibattito aperto, scevro di condizionamenti ideologici. Quaderni europei vuole essere un laboratorio vivente per l’analisi di un fenomeno sociale la cui unicità, nell’ambito delle categorie del pensiero scientifico, è oggi ampiamente riconosciuta.

L’E-Journal, gratuitamente accessibile, è corredato da un forum inteso a promuovere “il costante aggiornamento e il dibattito ‘a seconda lettura’ sui temi europei”.

L’organico completo della direzione della rivista è disponibile a questo indirizzo.

L’archivio dei fascicoli è consultabile qui.

Il regolamento europeo sulle successioni per causa di morte: un evento formativo a Bergamo

Aldricus - sam, 05/14/2016 - 13:00

Si terrà a Bergamo il 30 maggio 2016, presso il Dipartimento di Giurisprudenza della locale Università, un incontro dedicato al regolamento n. 650/2012 sul diritto internazionale privato delle successioni mortis causa.

Interverranno, fra gli altri, Sergio Carbone (Univ. Genova), Angelo Davì (Univ. Roma La Sapienza) e i notai Arrigo Roveda (Milano) e Guido De Rosa (Bergamo).

Maggiori informazioni a questo indirizzo.

Una Summer School a Vicenza in tema di accordi commerciali, contenzioso e arbitrato nel contesto transnazionale

Aldricus - ven, 05/13/2016 - 08:00

Dal 23 al 27 maggio 2016 si terrà presso l’Ordine degli Avvocati di Vicenza e presso il Polo Universitario di Vicenza una summer school in tema di Transnational Commercial Agreements, Litigation and Arbitration.

Le lezioni tratteranno i temi della giurisdizione e della legge applicabile secondo il diritto dell’Unione europea e secondo il diritto statunitense, con riferimento sia alle controversie dinanzi alle giurisdizioni nazionali sia a quelle arbitrali.

La  summer school vedrà come docenti, fra gli altri, Massimo Benedettelli (Univ. Bari), Franco Ferrari (Univ. Verona), Chiara Giovannucci Orlandi (Univ. Bologna), Luca Radicati di Brozolo (Univ. Cattolica di Milano), Marco Torsello (Univ. Verona) e Francesco Cortesi (Corte di Cassazione).

Il programma completo del corso ed il relativo modulo di iscrizione sono disponibili a questo indirizzo. Il termine per la presentazione della domanda di partecipazione scade il 21 maggio 2016.

The UKSC in MOD v Iraqi Civilians: Immunity of coalition forces is procedural. Civilians’ claim in tort is time-barred.

GAVC - jeu, 05/12/2016 - 15:14

Ministry of Defence [MOD] v Iraqi civilians highlights a classic in private international law (statutes of limitation), with an interesting link to State immunity. Procedural issues are considered to be part of the lex fori. Meaning, a court always applies its own procedural rules. For the discussions in the Rome II context, see an earlier posting. However what is less settled is whether statutes of limitation fall under procedure or substantial law. If the former, then they follow the lex fori. If the latter, then they follow lex causae: the law applicable to the substantive matter at issue.

Limitation, which deprives the litigant of a forensic remedy but does not extinguish his right, was traditionally classified by the English courts as procedural. The result was that until the position was altered by statute in 1984, the English courts disregarded foreign limitation law and applied the English statutes of limitation irrespective of the lex causae. This was widely regarded as unsatisfactory, mainly because of the rather technical character of the distinction on which it was based between barring the remedy and extinguishing the right.

The Foreign Limitation Periods Act 1984 changed the position and provided for the English courts, with limited exceptions, to apply the limitation rules of the lex causae. 

Now, in MOD v Iraqi Civilians, on appeal from [2015] EWCA Civ 1241, the civilians claim to have suffered unlawful detention and/or physical maltreatment at the hands of British armed forces in Iraq between 2003 and 2009, for which the MOD is liable in tort. It is agreed between the parties that any liability of the Ministry in tort is governed by Iraqi law. Under article 232 of the Civil Code of Iraq, the standard limitation period applicable to claims of this kind in Iraqi law is three years from the day on which the claimant became aware of the injury and of the person who caused it. The action sub judice was begun more than three years after most of the claimants must have been aware of these matters.

However, Coalition Provisional Authority Order 17, which had and still has the force of law in Iraq, made it impossible for claimants to sue the British government in Iraq. Section 2(1) of the Order provides that coalition forces in Iraq (including British forces) are “immune from Iraqi legal process.” Claimants argue that Order 17 needs to be seen as an ‘impediment’ within the meaning of article 435 of the Iraqi Civil Code, which is one of a number of provisions suspending the running of time in particular cases. It provides:

Article 435 – (1) The time limit barring the hearing of the case is suspended by a lawful excuse such as where the plaintiff is a minor or interdicted and has no guardian or is absent in a remote foreign country, or where the case is between spouses or ascendants and descendants, or if there is another impediment rendering it impossible for the plaintiff to claim his right.

(2) The period which lapses while the excuse still exists (lasts) shall not be taken into account (for the running of the time limitation).”

Lord Sumption leading, held (at 11) that Order 17 is not a rule of limitation, but a particular form of state immunity, which serves as a limitation on the jurisdiction of the courts. It is therefore necessarily procedural and local in nature. It is not legally relevant, given the claimants have brought proceedings in England, what impediments might have prevented similar proceedings in Iraq [at 13]. Claimants could have always and did eventually sue in the UK. Claimants’ submission, if accepted, would mean that there was no limitation period at all affecting the present proceedings in England, by reason of a consideration (CPA Order 17) which had no relevance to English proceedings because it has no application outside Iraq and has never impeded resort to the English court (at 16).

The Appeal was dismissed. In the wider context of immunity, it is important precedent. Claimants faced with immunity obstacles to litigation in a jurisdiction, must not hesitate to start proceedings elsewhere, where no such obstacles exist. In proceedings before the English courts, any delay in doing so is subject to the ordinary limitation periods of the lex causae.

Geert.

Questioni attuali e prospettive di sviluppo della cooperazione giudiziaria in materia civile in Europa

Aldricus - jeu, 05/12/2016 - 08:00

EU Civil Justice. Current Issues and Future Outlook, a cura di B. Hess, M. Bergström, E. Storskrubb, Hart Publishing, 2016, pp. 384, ISBN: 9781849466820, GBP 60.

[Dal sito dell’editore] – This seventh volume in the Swedish Studies in European Law series brings together some of the most prominent scholars working within the fast-evolving field of EU civil justice. Civil justice has an impact on matters involving, inter alia, family relationships, consumers, entrepreneurs, employees, small and medium-sized businesses and large multinational corporations. It therefore has great power and potential. Over the past 15 years a wealth of EU measures have been enacted in this field. Issues arising from the implementation thereof and practice in relation to these measures are now emerging. Hence, this volume will explore the benefits as well as the challenges of these measures. The particular themes covered include forum shopping, alternative dispute resolution, simplified procedures and debt collection, family matters and collective redress. In addition, the deepening of the field that continues post-Lisbon has occasioned a new level of regulatory and policy challenges. These are discussed in the final part of the volume which focuses on mutual recognition also in the broader European law context of integration in the Area of Freedom, Security and Justice.

L’indice del volume e ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.

51/2016 : 11 mai 2016 - Informations

Communiqués de presse CVRIA - mer, 05/11/2016 - 11:13
La Cour de justice de l’Union européenne lance sa première application pour smartphone et tablette

Catégories: Flux européens

51/2016 : 11 mai 2016 - Informations

Communiqués de presse CVRIA - mer, 05/11/2016 - 11:13
La Cour de justice de l’Union européenne lance sa première application pour smartphone et tablette

Catégories: Flux européens

51/2016 : 11 mai 2016 - Informations

Communiqués de presse CVRIA - mer, 05/11/2016 - 11:13
La Cour de justice de l’Union européenne lance sa première application pour smartphone et tablette

Catégories: Flux européens

51/2016 : 11 mai 2016 - Informations

Communiqués de presse CVRIA - mer, 05/11/2016 - 11:13
La Cour de justice de l’Union européenne lance sa première application pour smartphone et tablette

Catégories: Flux européens

Una Summer School a Ravenna sul diritto europeo e comparato dell’ambiente

Aldricus - mer, 05/11/2016 - 11:00

Dal 4 al 9 luglio 2016, si terrà a Ravenna la Summer School su European and Comparative Environmental Law, organizzata dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Bologna in collaborazione con la Lewis and Clark Law School (Oregon) e con la Fondazione Flaminia.

L’iniziativa mira a promuovere la conoscenza della cornice giuridica attuale in materia di ambiente, con particolare attenzione alla sua dimensione europea ed internazionale.

Il tema del contenzioso transazionale in materia ambientale verrà approfondito con un ciclo di incontri curati da Alessandra Zanobetti ed Enrico Al Mureden dell’Università di Bologna, e Robert Klonoff della Lewis and Clark Law School.

Il programma completo dei corsi è disponibile qui.

Il corso dà diritto al riconoscimento di 6 crediti per gli studenti universitari, e 18 crediti per gli Avvocati. È previsto un esame finale di verifica delle conoscenze acquisite.

Il termine per l’iscrizione è  il 3 giugno 2016. Ulteriori informazioni e copia del bando sono disponibili a questo indirizzo.

Pages

Sites de l’Union Européenne

 

Theme by Danetsoft and Danang Probo Sayekti inspired by Maksimer