Il 23 ottobre 2015 si terrà presso l’Università di Verona un incontro su La gestazione per altri.
[Dalla presentazione dell’evento] – La giornata di studi prevede un attivo dialogo fra esperti di diversi settori, con brevi relazioni per area disciplinare in ciascuna delle sessioni di approfondimento e discussione a mo’ di tavola rotonda. L’evento intende favorire una ricostruzione sistemica del fenomeno e affrontare questioni che la dottrina non ha ancora considerato adeguatamente, quale la responsabilità dei diversi soggetti che possono essere coinvolti al di là dei committenti (legali, personale medico, ecc.), e le interazioni di un sistema multilivello, con particolare riguardo al contesto unionale e a quello euroconvenzionale.
Tra i relatori, Maria Caterina Baruffi (Univ. Verona), Davide Diverio (Univ. Milano), Alexander Schuster (Univ. Trento), Cristiana Fioravanti (Univ. Ferrara).
Maggiori informazioni a questo indirizzo.
Nella sentenza resa il 6 ottobre 2015 nel caso Marie Matoušková (causa C‑404/14), la Corte di giustizia si è pronunciata sulla portata applicativa del regolamento n. 2201/2003 sulla competenza giurisdizionale e l’efficacia delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale (Bruxelles II bis), in particolare per quanto concerne le misure concernenti la responsabilità genitoriale.
Nel caso di specie si trattava di stabilire se rientrasse nella sfera del regolamento l’approvazione, da parte delle autorità giudiziarie della Repubblica Ceca, di un accordo relativo alla divisione dell’eredità di uno dei genitori concluso dal curatore dei figli minori di quest’ultimo per loro conto.
I dubbi nascevano dal fatto che, per un verso, l’art. 1, par. 1, lett. b), del regolamento riconduce sotto la nozione di responsabilità genitoriale le questioni relative “all’attribuzione, all’esercizio, alla delega, alla revoca totale o parziale della responsabilità genitoriale”, ritenendo altresì applicabile il regolamento a “la tutela, la curatela ed altri istituti analoghi”, e che, per altro verso, ai sensi dell’art. 1, par. 3, lett. f), il regolamento non si applica “ai trust e alle successioni”.
La Corte è giunta alla conclusione che la misura in discorso costituisce, ai fini del regolamento Bruxelles II bis, una misura relativa all’esercizio della responsabilità genitoriale e ricade pertanto nell’ambito di applicazione di quest’ultimo, e non una misura relativa alle successioni.
A sostegno di tale ricostruzione, la Corte ha rilevato, innanzitutto, che l’approvazione di un accordo di divisione dell’eredità, nelle circostanze del caso di specie, è una misura adottata “in considerazione della capacità del minore, che mira a tutelare l’interesse superiore del minore e che è richiesta, ai sensi del diritto ceco, per gli atti giuridici relativi all’amministrazione dei beni che eccedono l’ordinaria amministrazione”.
Avuto riguardo agli interessi a cui è asservita, la misura in esame “riguarda direttamente la capacità della persona” e si inserisce in “un’azione finalizzata a soddisfare i bisogni di protezione e di assistenza dei figli minori”. La capacità e le questioni attinenti alla rappresentanza ad essa collegate, ha allora aggiunto la Corte, “devono essere valutate in base a criteri autonomi, e non devono essere trattate come questioni preliminari dipendenti dai relativi atti giuridici”: osservata da questa angolatura funzionale, la nomina di un curatore per i figli minori e il controllo dell’esercizio della sua attività “sono così strettamente legati che sarebbe inopportuno applicare regole di competenza differenti, che cambino a seconda della materia dell’atto giuridico considerato” (nel caso considerato, un atto concernente una successione mortis causa).
Per la Corte, l’esito interpretativo ora riferito trova conferma nella relazione di Paul Lagarde sulla Convenzione dell’Aia del 1996 concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, “il cui ambito di applicazione ratione materiae corrisponde, in materia di responsabilità genitoriale, a quello del regolamento n. 2201/2003″.
La lettura proposta — aggiunge la Corte — rinviene un riscontro anche nel regolamento n. 650/2012, relativo al diritto internazionale privato delle successioni, pur non applicabile ratione temporis nel procedimento principale. Quest’ultimo regolamento, infatti, a norma dell’art. 1, par. 2, lett. b), dichiara di non voler disciplinare la capacità delle persone fisiche, limitandosi a regolare gli aspetti specificamente correlati alla capacità di succedere, ai sensi dell’art. 23, par. 2, lett. c), nonché la capacità a compiere una disposizione a causa di morte, ai sensi dell’art. 26, par. 1, lett. a).
Da ultimo, la Corte di giustizia si sofferma sulla preoccupazione espressa dal giudice del rinvio circa il pericolo che l’interesse del minore possa risultare compromesso dalla ripartizione del processo decisionale in materia di successione tra due Stati membri differenti, ossia, da un lato, quello dell’apertura del procedimento di successione e, dall’altro, quello della residenza abituale del minore, investito della competenza in materia di responsabilità genitoriale ai sensi dell’art. 8, par. 1, del regolamento Bruxelles II bis.
Sul punto, la Corte si limita a rilevare che il rischio così paventato può essere mitigato utilizzando il meccanismo di proroga della competenza giurisdizionale previsto dall’art. 12 del regolamento Bruxelles II bis. In pratica, là dove siano soddisfatte le condizioni previste da tale disposizione, l’approvazione dell’atto di divisione dell’eredità potrebbe essere convogliata nella competenza dell’autorità giurisdizionale adita in materia di successione ancorché tale autorità non sia quella della residenza abituale del minore.
Conflit de juridictions
Majeur protégé/Tutelle
Étranger
The official program for the November 2 event in Washington DC can be found here, as well as the online RSVP link.
The event will feature remarks by Dean William Treanor, Georgetown University Law Center, an Opening Presentation by Christophe Bernasconi, Secretary General, Hague Conference on Private International Law, and a Keynote speech by the Hon. Rimsky Yeun, Hong Kong Secretary of Justice. The day will also feature panels concerning the operation of the Conventions in theory And practice, the work of the national Central Authorities, comparative insights from both common law and civil law lawyers, and consideration of the critical challenges that will face the Conventions over the next half-century.
The conference will be held on the campus of Georgetown University Law Center, 600 New Jersey Ave., NW, Washington D.C., on the 12th floor of the Gewirz Building.
The sponsor of this event is the Center on Transnational Business and the Law, Georgetown University Law Center. The event is co-sponsored by the Hague Conference on Private International Law, the American Branch of the International Law Association, the American Society of International Law, the ABA Section of International Law and the International Law Institute. Contributing co-sponsors include: Covington & Burling LLP, Jones Day, and Winston & Strawn
The fourth edition of the EU-Zivilprozessrecht: EuZPR by Prof. Peter Schlosser and Prof. Burkhard Hess, updated and thoroughly reworked, has just been released.
The book is an answer to a well-known fact : in a ever-closer European Union mutual recognition and enforcement of judgments in the individual Member States is becoming increasingly important. In this very timely published, easy to handle commentary, the essential elements of the EU Zivilprozessrechts to date are comprehensively commented, with a look to the practice. The following instruments are to be found therein, annotated provision by provision: the Brussles I bis Regulation; the Regulation on the European enforcement order; the Regulation on the European order for payment; the small claims Regulation; the Regulation establishing a European Account Preservation Order procedure; the Regulation on the service of documents; the Regulation on the taking of evidence; the Hague Convention on the service of documents, as well as the one on the taking of evidence.
The book approach makes of it a very valuable tool for lawyers and notaries with an international-oriented practice, judges and other judicial authorities. Of course, also for academics.
Data sheet: in German; 623 pp. Format (B x L): 12,8 x 19,4 cm
ISBN 978-3-406-65845-7
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Party Autonomy in European Private (and) International Law, vol. 1, a cura di Bettina Heiderhoff e Ilaria Queirolo, Aracne, 2015, vol. 1, pp. 308, ISBN: 9788854876958, Euro 20; vol. 2, a cura di Maria Elena De Maestri e Stefano Dominelli, Aracne , 2015, vol. 2, pp. 296, ISBN: 9788854876965, Euro 18.
[Dal sito dell’editore] – By bringing together PhD candidates from different EU Member States to attend four seminars of advanced learning in a Programme in European Private Law for Postgraduates (PEPP), the PEPP is playing an active role in moulding law practitioners and scholars with an international and comprehensive approach. This tome comprises contributions from PhD candidates who participated in the 2013-2014 PEPP Session (held in Münster, Wroclaw, Leuven and Imperia-Genoa). The works of the Authors focus on their own research topics, connected to contract law, international and EU commerce, private international law and the protection of human rights in the European Union.
Ulteriori informazioni, compresi gli indici dei due volumi, sono disponibili, rispettivamente, qui e qui.
Infliger une peine de prison à un sans-papiers, qui, après être retourné dans son pays dans le cadre d’une procédure de retour, est entré de nouveau irrégulièrement sur le territoire en violation d’une interdiction d’entrée, n’est pas contraire à la directive « retour ».
En carrousel matière: Non Matières OASIS: NéantPar un arrêt du 3 septembre 2015, la Cour de justice de l’Union européenne estime qu’une législation nationale peut, dans la mesure où celle-ci est nécessaire à la récupération des aides d’État incompatibles avec le marché de l’Union, se baser sur une réglementation européenne non en vigueur au moment de la constatation des faits.
En carrousel matière: Non Matières OASIS: Néant
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